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Hanno scritto: Stefania Barile, «Il sogno del Cavaliere», in occasione della personale del 2005 a Cerro (VA) Giualia Baicchi, «Acqua, terra, cielo» l'inno alla pace nelle ceramiche di Gabriella Barioni Milena Zanardi, dal settimanale "Luce", in occasione della personale del 2003 a Brissago (TI) Gioacchino Li Causi, Varese 10 settembre 1999 Paola Biavaschi, dal settimanale "Luce", in occasione della personale di Portovaltravaglia del 1998
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Totem, stele, mattonelle e sculture in terracotta, accanto ad incisioni e ad interessanti studi preparatori per celebrare l'unione tra i popoli. Con i profili di antichi guerrieri, decorazioni floreali, immagini-simbolo dell'arte greca-romana e dell'antica cultura Maya, Gabriella Barioni trasmette messaggi di libertà, fraternità e pace tra gli uomini. La sua personale, ancora una volta, ne sottolinea l'intenzione e la perseveranza nel raggiungimento di una sentita attenzione e partecipazione da parte del pubblico cittadino e al suo impegno che, da puramente artistico, è diventato culturale e sociale. Nel lavoro di Gabriella Barioni l'antico e il passato trovano
un significato originale, autentico anche magico, ma è al presente
che entrambi si rivolgono con una spassionata apertura verso un futuro
incerto, improbabile e talvolta ingovernabile. Stefania Barile, |
L'eterna lotta tra gli opposti, in un mondo affascinante
di simboli magici è al centro della ricerca dellartista: le immagini
scolpite riflettono le contraddizioni del mondo e della psiche umana,
come «Giano» bifronte, la figura doppia per eccellenza, ed
«Estroversione-Introspezione». Le maschere ci osservano silenziose
e sembrano riflettere le nostre emozioni: esprimono malinconia e dolore
con bocche serrate e occhi chiusi o, viceversa, gioia e dolcezza, sorridendo
benevole. Delicati decori ornamentali di gusto orientale e bizantino,
come i cubi dai volumi intarsiati di «Acqua, terra, cielo»,
si mescolano con naturalezza a motivi derivati dall'arte degli Aztechi
e degli Incas, popoli pacifici annientati dalla violenza dei conquistatori
europei. L'aspirazione all'amore e alla serenità si rivela un profondo
desiderio della sensibile artista, ribadito dalle sculture dinamicamente
rivolte verso l'alto, «Inno alla pace» e «Messaggio
di pace», coronata da una coppia di colombe. Giulia Baicchi, |
Visi duri affrontano le intemperie della vita che si posano
su di loro come la terra che li ha composti. Hanno sguardi lontani e profondi,
raramente ci fissano, presi come sono a guardare il mondo senza scomporsi,
come solo i saggi sanno fare. Antiche civiltà, come quella degli
Inca o dei Maya, lasciano i loro segni sui tratti di queste figure, mentre
i temi trattati sono universali come la storia. Milena Zanardi, |
Unitamente, infatti, la ricerca della Barioni ha trovato
un'ulteriore possibilità attuativa in una serie di lavori ove le
figure si fondono con maschere della varie espressioni in composizioni
originali, in cui, fra densi rimandi ora palesi ora intuibili, si sviluppa
la metamorfosi dell'essere e dell'apparire in dissolvenze percepibili,
grazie ad uno studiato articolasi di ritmi che conferiscono alle forme
uno slancio ascensionale. In queste opere la Barioni ci propone una riflessione
sull'ambiguità del nascondimento, recuperando per via simbolica
- ma senza intellettualismi - il valore della maschera nel tempo, dalle
arcaiche tradizioni teatrali, al ruolo del divertissement, fino ad alludere
alla contemporanea "cultura dell'immagine di sé". Gioacchino Li Causi, |
...Un'artista che presenta lavori degni della massima attenzione, tecnicamente validi, talvolta sorprendenti per la forza espressiva con cui annunciano momenti di gioiosa serenità alternati a momenti di alienante sofferenza... ...a una sofferta aggressività si accompagna una continua riocerca della serenitaà...qusta ricerca si evidenzia in tutte le opere della mostra. Paola Biavaschi, |
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